FARAONE ANTICO EGITTO

Faraone Djioser

DIOSER-ZA, DIOSER-IT, TOSORTHROS, HORO NETJRIKHE.
Dinastia: III (2700-2630 a.C. circa)
Anni di regno: 29 ( Manetone);
19 (Canone di Torino) [2680-2650 a.C. (Manetone)]
Collocazione storica: Antico Regno 2700-2200 a.C.

E’ considerato il fondatore della III dinastia, anche se alcune recenti catalogazioni gli preferiscono far precedere il faraone Sanakht, ed è sicuramente il più importante, tanto che nel Canone Regio di Torino il suo nome è eccezionalmente scritto in inchiostro rosso.

La sua impresa maggiore è la grande piramide a gradoni di Saqqara che sovrasta la città di Menfi. E’ una costruzione imponente che si eleva con sei gradini di diversa altezza fino a 71 metri. Il complesso degli edifici, restituiti alla luce e restaurati in anni relativamente recenti è fra gli spettacoli più sbalorditivi che offra l’Egitto.

Piramide del faraone Djoser
Piramide del faraone Djoser
Controversa è la stima della durata del regno di Djoser.

Secondo il Canone di Torino sarebbe stata di diciannove anni, mentre secondo Manetone sarebbero stati ventinove gli anni di regno. Non è di aiuto la scoperta nel suo complesso funerario di un cortile per la festa del Giubileo, che normalmente veniva celebrata in occasione del trentesimo anno di regno, poichè anche altri faraoni hanno celebrato la ricorrenza con largo anticipo durante il proprio regno.

Nella piramide a gradoni, Djoser è sempre definito con il suo nome Horo (Netjrikhe), come si usava allora (il nome di famiglia venne messo in evidenza e racchiuso in un cartiglio solo durante la dinastia successiva).
Manetone, nel suo elenco, non cita alcun faraone Djoser ma menziona, come secondo re, il nome di Tosorthros.

L’unica prova che identifichi Djoser come Horo Netjrikhe e con il Tosorthros di Manetone è in una lunga iscrizione rupestre di epoca tolemica nell’isola di Sehel (prima cateratta), dove si narra che il re Netjrikhe Djoser, preoccupato per una carestia che da sette anni affliggeva il paese, avesse chiesto consiglio al saggio Imothep.

Avendo così appreso che la piena del Nilo era sotto il controllo del dio dell’isola di Elefantina, Khnum, il re lo aveva placato facendogli dono dell’ampio tratto della bassa Nubia chiamato dai greci Dodecasheno.

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