Grecia antica

COSI’ NACQUERO LE OLIMPIADI

GRECIA ANTICA

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La nascita delle Olimpiadi, risale al 776 a.C. circa, ed era la più antica di quattro serie di giochi dell’antica Grecia.

In principio tutte e quattro le gare facevano parte di festività religiose e i premi erano unicamente corone di foglie.
I Greci amavano le prodezze atletiche, sia perché addestravano gli uomini alla guerra, sia perchè pensavano che sviluppassero “l’aretè”, cioè la virtù, il valore, il coraggio.

I partecipanti erano tutti dilettanti.

Erano in maggioranza ricchi aristocratici con denaro e tempo sufficiente per potersi allenare. I Giochi Olimpici erano talmente importanti che gli anni erano conteggiati in base alle Olimpiadi e l’onore più grande era vincere una ghirlanda.
Tuttavia il nascere di giochi meno celebri, che venivano sponsorizzati da più di trecento città greche, dove gli atleti più famosi potevano guadagnare partecipandovi, fece si che anche alle Olimpiadi prendesse il sopravvento il guadagno materiale.

Nacquero così i professionisti.

Erano tutti uomini super allenati nelle varie discipline come la corsa o la boxe.

Ogni città cercava di aggiudicarsi gli atleti migliori. Fondi pubblici erano devoluti per il loro allenamento e mantenimento e in questo modo poterono gareggiare anche molti non appartenenti alla nobiltà.
I veri dilettanti erano chiamati dispregiativamente “idiotai”. Gli unici concorrenti che mantennero il loro stato dilettantistico furono i proprietari di cavalli che partecipavano alle gare equestri.

Con l’infoltirsi del numero di partecipanti professionisti, nacquero delle vere e proprie forme di corruzione.

Nella 98° Olimpiade del 388 a.C. è documentato il caso di un pugilatore Eupolo di Tessaglia, che pagò tre avversari perché si lasciassero battere. Eupolo venne scoperto e multato, ma ormai la corruzione era dilagante. Con il denaro delle multe furono erette una serie di statue a Zeus, il dio dei giochi, proprio vicino all’ingresso dello Stadio.
Dopo la caduta della Grecia, nel 146 a.C., sotto il dominio dei Romani, diminuì l’importanza sacrale dei Giochi Olimpici che finirono solo per rappresentare un’opportunità per qualche speculazione e per il divertimento del pubblico.

Per quasi tutta la lunga storia i Giochi olimpici furono riservati solo agli uomini …
…alle donne non era nemmeno permesso assistervi.

Tuttavia nel 404 a.C. una donna, madre del pugilatore Pisidoro, alla morte del marito che allenava il ragazzo, prese il posto del consorte e vestita da uomo si recò alla stadio.

Pisidoro vinse e lei presa dalla gioia scavalcò la barriera per congratularsi, i vestiti le scivolarono di dosso e fu scoperta. Non fu punita in quanto tutti i suoi parenti erano vincitori olimpici, ma da quel giorno si decretò che anche gli allenatori dovessero presentarsi nudi.

Nel tardo periodo romano le donne furono accettate dapprima come spettatrici e poi anche come partecipanti.

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