Buone notizie per i beneficiari dell’Assegno di Inclusione: arriva il contributo da 500 euro (ma non per tutti)

Buone notizie per i beneficiari dell’Assegno di Inclusione: un nuovo contributo da 500 euro è in arrivo, ma attenzione ai requisiti esclusivi che limitano l’accesso a questa importante misura di sostegno.

Un’entrata extra fino a 500 euro sta arrivando nelle tasche di molti percettori dell’Assegno di Inclusione (ADI). Si tratta del contributo straordinario una tantum introdotto per compensare il “mese di vuoto” tra il primo ciclo di fruizione e il successivo.

scritta inclusion su pezzetti di legno
Buone notizie per i beneficiari dell’Assegno di Inclusione: arriva il contributo da 500 euro (ma non per tutti) (Storiamito.it)

L’INPS lo sta abbinando alla prima mensilità del nuovo periodo di erogazione, ma l’importo non è identico per tutti: la cifra massima è di 500 euro e dipende da quanto si percepisce mensilmente con l’ADI.

Assegno di inclusione, cosa prevede il meccanismo dei cicli ADI

L’Assegno di Inclusione, entrato a regime nel 2024 in sostituzione del Reddito di Cittadinanza e ora al secondo anno di operatività, è strutturato per cicli: un primo periodo di 18 mesi, seguito da una sospensione obbligatoria di un mese e, quindi, da un ulteriore periodo di 12 mesi.

In questa architettura è il mese di stop a generare il “buco” di entrata che ha spinto il governo a prevedere un ristoro economico, erogato come contributo straordinario alla ripresa del beneficio. La misura è già in pagamento da diversi mesi per chi entra nel secondo ciclo di fruizione.

Il contributo è destinato ai nuclei che, dopo aver concluso i primi 18 mesi di Assegno di Inclusione, tornano a percepire il sussidio con il secondo ciclo. In sostanza, spetta a chi ha subito il mese di sospensione previsto dalla normativa e riprende regolarmente l’ADI, purché risultino ancora soddisfatti i requisiti e siano adempiuti gli obblighi connessi al percorso di attivazione. In base alle indicazioni operative, il pagamento avviene in coincidenza con la prima mensilità utile del nuovo periodo.

Famiglia felice con un cartone a forma di tetto sulla testa
Assegno di inclusione, cosa prevede il meccanismo dei cicli ADI (Storiamito.it)

Il calcolo è lineare: il contributo straordinario copre il mese di stop in misura pari all’importo mensile che il nucleo familiare percepisce normalmente con l’ADI, fino a un massimo di 500 euro. La cifra, dunque, è proporzionale alla rata ordinaria del sussidio e non può eccedere la soglia fissata.

Secondo i pagamenti in corso, il contributo è abbinato alla prima mensilità del secondo ciclo. Chi rientra nel beneficio dopo il mese di stop vede accreditata la rata ordinaria e, contestualmente, la somma aggiuntiva fino a 500 euro.

Non risultano necessarie richieste ad hoc: l’erogazione è gestita in via automatica nel momento in cui l’INPS riattiva il pagamento del sussidio, a condizione che la posizione del nucleo sia in regola e che non emergano variazioni tali da sospendere o rideterminare l’importo.

valore del contributo straordinario dipende dal montante mensile del sussidio, che a sua volta rispecchia la situazione economica e familiare del nucleo: composizione della famiglia, redditi, eventuale componente per l’abitazione e altre variabili previste dalla normativa. Se la rata ordinaria è bassa, anche il contributo lo sarà; se è alta, il bonus non potrà superare i 500 euro.

Il tetto dei 500 euro è una soglia massima. Soltanto chi già percepisce 500 euro o più al mese di ADI sarà beneficiario dell’intero importo. Per gli altri, la logica è sostitutiva: si rimborsa il mese di vuoto nella stessa misura della rata mensile che il nucleo percepisce di norma. È questo il motivo per cui importi come 120, 220 o 380 euro verranno replicati uno a uno, senza raggiungere la soglia piena.

I beneficiari possono controllare l’avvenuto pagamento e l’importo accedendo al fascicolo previdenziale sul portale INPS o, in alternativa, verificando i movimenti sulla carta su cui viene erogato l’Assegno di Inclusione. In presenza di incongruenze è consigliabile rivolgersi a un patronato o contattare direttamente l’INPS attraverso i canali ufficiali, muniti di dati anagrafici e del numero di pratica.

Gestione cookie