SIMBOLOGIA

Non esiste nessuna distinzione, sia nella mitologia che nel simbolismo, tra il corvo imperiale, la cornacchia e il corvo comune.

Corvo
Seppur sia un’animale molto docile, la sua immagine ci porta pensieri negativi.

Nella mitologia è descritto come un gran chiacchierone indiscreto, infatti per questa sua caratteristica non poté diventare compagno della dea Atena che scelse al suo posto un gufo. Pare che originariamente le sue piume fossero bianche, ma che Apollo le annerì proprio per punire la sua loquacità. Il dio lo relegò poi tra le stelle dove impedisce alla costellazione dell’Idra di bere dal guscio della costellazione della Tazza.

Il corvo ebbe un ruolo positivo quando, sotto le sue sembianze, Apollo guidò gli abitanti di Santorino a Cirene; quando un corvo bianco guidò i Beoti nella loro migrazione e quando due corvi indicarono ad Alessandro Magno la strada per il tempio di Ammone.

Anche nelle sculture del culto di Mitra sono spesso rappresentati dei corvi.

Nella mitologia nordica si parla di due corvi Hugin (pensiero) e Munin (ricordo) che accompagnavano Odino e lo informavano di tutto ciò che accadeva nel mondo.

Nell’antica Cina il corvo era un’animale solare rappresentato con tre zampe, un corvo rosso simboleggiava i re della dinastia Chou che si paragonavano al Sole. I corvi erano messaggeri della dea-fata Hsiwang-mu, le portavano il cibo e nei tornei celesti temevano solo l’unicorno.

In molte favole il corvo è un uomo vittima di un incantesimo, mentre nei miti dei Nativi Americani esercitava la funzione di creatore. Fra i simboli alchemici il corvo rappresenta la “materia prima” annerita sulla strada della pietra filosofale, ed è spesso rappresentato con la testa bianca segno del rischiaramento nel corso della trasformazione.

Nella tradizione popolare il corvo è considerato un ladro

In Islanda, per esempio, si dice che i bambini non devono bere usando come cannuccia la costola di una piuma di corvo, poichè diventerebbero dei ladri. Il fatto che si nutra di carogne e, secondo alcuni, trascuri i propri piccoli, contribuisce a farlo considerare il “corvo del malaugurio”, presagio di malattia, guerra e morte

Secondo una leggenda ucraina i corvi in paradiso possedevano piume variopinte, ma dopo il peccato originale di Adamo ed Eva cambiarono il piumaggio diventando neri. Solo alla fine dei tempi sarà restituita loro la bellezza di un tempo, e il loro gracchiare diverrà una musica celestiale. Per la psicologia il corvo rappresenta la parte oscura della psiche, ma può anche avere un effetto positivo se l’uomo ha la capacità di affrontarlo coscientemente e con decisione.

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