TESTI RELIGIOSI – PAPIRI

Probabilmente scritto e illustrato da un pittore del villaggio di Deir el-Medina, il papiro è diviso in due sezioni: quello satirico e quello erotico.

Papiro Erotico antico Egitto

Risalente alla XX Dinastia (1186-1069 a.C.) vede, nella parte satirica animali umanizzati, la comicità si basa sul rovesciamento delle situazioni. Un falco tenta di salire con una scala su un albero, sul quale si trova un ippopotamo. Una fortezza presidiata da gatti è attaccata dai topi guidati da un topo-condottiero.

La parte erotica ha per protagonista un uomo barbuto, con il corto gonnellino dei campagnoli, durante l’incontro con una cortigiana che viene descritto con dovizia di dettagli e un sorprendente senso dell’humor.

Molto famoso, perché unico nel suo genere è sempre stato conservato al Museo Egizio di Torino.

Scoperto nei primi anni del 1800, stupì non poco, rilanciando un’immagine dell’antico Egitto, amante della vita e dei piaceri. Questo papiro racconta un momento di vita reale. La donna egizia si prepara ad un incontro erotico, aggiungendo vari elementi come la parrucca, i fiori sui capelli e truccandosi.

Il fiore di loto sul capo aveva un simbolo particolare: quello della bellezza e del desiderio.
La giara su cui era seduta, probabilmente conteneva unguenti da spalmare sui capelli e sulle parti intime. Jean-François Champollion che lo vide a Torino, nel 1824, commentò nei suoi appunti:
”C’erano immagini di un’oscenità mostruosa che mi diedero un’impressione assai singolare della saggezza e compostezza egiziana…”

L’Egitto di quel periodo era molto aperto, con un sano senso dell’erotismo, canti e liriche d’amore, certo più raffinate, avevano comunque uno sfondo sessuale e le donne dell’epoca erano molto emancipate, potevano ereditare, divorziare, avevano garanzie e diritti.

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