TESTI RELIGIOSI
I testi delle Piramidi consistono in ottocento invocazioni, scritte in colonna all’interno delle piramidi del Tardo Antico Regno e del Primo Periodo Intermedio (2375-2055 a.C.).

I “paragrafi” sono numerati in ordine di comparizione, cominciando dalla camera sepolcrale verso l’esterno lungo i corridoi.
Si ritiene che fossero recitati durante la cerimonia di sepoltura dei faraoni e delle regine.
I Testi delle Piramidi di Pepy I, trovati nella sua tomba, appena a sud di quella di Unas, a Saqqara, furono i primi ad essere scoperti, tuttavia quelli di quest’ultimo sono i più antichi in assoluto (2375-2345 a.C.).
I testi sono definiti come una sorta di “formule magiche” e si dividono in parecchie categorie.
Alcuni erano intesi a proteggere il defunto dal male dell’aldilà, altri si riferivano al defunto come Osiride e parlavano di offerte e resurrezione. Altri ancora servivano al defunto per indicare la strada verso gli inferi o forse per rendere possibile un viaggio verso Ra nell’aldilà.
Tutti riguardavano il viaggio del sole attraverso l’aldilà durante le dodici ore di oscurità e la sua resurrezione che avveniva tutte le mattine.
[…] I concetti di ka, ba e akh furono formulati per la prima volta all’interno dei Testi delle Piramidi. […]
[…] I testi delle piramidi narrano il percorso del Faraone che dopo la morte saliva al cielo e diventava Osiride la cui celeste forma rispondeva alla costellazione di Sahu. […]
[…] i “Testi delle Piramidi”, proprio a Ermopoli fu risolta la contesa tra i due, consistente nella spartizione del […]
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