VISIRANTICO EGITTO

Imhotep fu il visir del faraone Djoser.

Imothep

Architetto, matematico, medico, letterato, raggiunse una tale fama che duemila anni dopo la sua morte fu deificato diventando il protettore della medicina.

A lui si deve la costruzione della piramide a gradoni di Saqqara per il suo faraone.

La tradizione gli si attribuisce la redazione di alcuni libri di grande saggezza.

A partire dal Medio Regno a celebrarlo sono gli scriba che lo considerano un grande letterato. Ma la grande gloria di Imothep raggiunse il suo culmine in epoca saitica, quand’egli fu divinizzato come dio guaritore. Manetone afferma a questo proposito che “in virtù della sua sapienza medica, egli è considerato alla  pari con Asclepio (dio greco della medicina) dagli Egizi”.

Divinizzato, Imhotep fu anche onorato di una genealogia celeste.

Si cominciò così a considerarlo figlio di Efesto e di una donna mortale di nome Khrotionakh, e i Greci lo chiamarono Imuthes.

Il suo culto era esteso a tutto l’Egitto, dall’isola di File, dove esisteva una sua cappella sino a KarnKARNAKak, Deir el-Bahari, Deir el-Medina, e al Basso Egitto a Saqqara. Proprio a Saqqara sorgeva una cappella chiamata dai Greci Asklepleion che svolgeva più o meno la funzione di un ospedale e ospitava malati giunti anche da molto lontano.

La tomba di Imhotep, doveva certamente sorgere nei pressi dell’Asklepleion.

Scavi britannici (1964-1965) hanno portato alla luce a Saqqara, in mezzo alla necropoli della III dinastia, un Ibeion, cimitero sotterraneo di ibis mummificati connesso con l’Asklepleion ellenico.

Queste costruzioni edificate tra le mastabe, sono forse vicine alla tomba di Imothep.

Non è certo escluso che ulteriori scavi finiscano con restituirci la dimora eterna di uno degli uomini che più hanno fatto onore all’Egitto Antico.

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